L’aglio orsino è velenoso? Non confonderlo con il colchico

La primavera è arrivata e l’aglio orsino, l’aglio selvatico, inizia finalmente a fiorire.  Anche tu vai (o vorresti andare) a raccoglierlo nei boschi? Fai attenzione: non tutte le foglie che appaiono come aglio orsino lo sono veramente!

Spesso, infatti, lo si confonde con il colchico d’autunno, una pianta che contiene un potente veleno cellulare, la colchicina. L’aglio orsino non è velenoso, ma il colchico sì, quindi bisogna evitare di raccogliere la pianta sbagliata.

In quest’articolo vediamo quali sono le differenze tra aglio orsino e colchico e le caratteristiche e le proprietà dell’aglio orsino. Noi di Azienda Agricola Della Fara lo coltiviamo e lavoriamo  per creare pesti gustosi, cremosi e altamente digeribili.

L’aglio orsino è velenoso? No. Ma lo è il colchico

Queste due piante si somigliano ma, se l’aglio orsino non è velenoso e può essere gustato tranquillamente, il colchico va assolutamente evitato.

Il colchico d’autunno (conosciuto anche come falso zafferano) contiene infatti un potente veleno cellulare, la colchicina, altamente tossica a partire da pochi grammi, da meno di 1 mg per kg di peso corporeo. I sintomi di avvelenamento comprendono nausea, choc, intontimento, forte stimolo a urinare, crampi, elevata sudorazione, coliche, diarrea sanguinolenta, occasionalmente labbra di colore bluastro, aumento della frequenza cardiaca e paralisi respiratoria.

Se vuoi raccogliere personalmente l’aglio orsino, fai attenzione. Per non confonderlo con il colchico analizza le piccole differenze tra le due piante.

  • Aglio orsino: possiede uno stelo fine che si distingue chiaramente dalle foglie, che sono peduncolate e di forma ellittica. Soprattutto l’aglio orsino ha un forte odore di aglio, che rimane anche sulle dita.
  • Colchico: le foglie crescono direttamente dal tubero senza stelo (sessili), sono di forma lanceolata, non hanno peduncolo e sono inodori.

Controlla quindi foglia per foglia ed evita la raccolta ai margini dei boschi; raccogli l’aglio orsino nel mezzo del campo selvatico in cui cresce.

Fai attenzione anche a non confondere l’aglio orsino con il mughetto, una pianta che vive in habitat simile ma che contiene principi attivi molto tossici il cui consumo può avere conseguenze letali. Nel mughetto le foglie sono inserite a diverse altezze sul fusto.

Fonte immagine: Accademia Erbe Campagnole (https://www.accademiaerbecampagnole.eu/aglio-orsino/)

Quali sono le caratteristiche botaniche dell’aglio orsino

L’aglio orsino, noto come aglio selvatico, è parente stretto del comune aglio coltivato e appartiene alla famiglia delle Liliacee. Cresce spontaneo nei luoghi boscosi più umidi, spesso anche lungo i ruscelli. 

Possiede un bulbo sottile, bianchissimo e dall’aspetto oblungo, ed è alto tra i 20 e i 40cm. Le ampie foglie hanno forma ovale, sono acute da entrambe le estremità. Come abbiamo già detto, caratteristica importante delle foglie di aglio orsino è un pungente odore di aglio.

I fiori si trovano alla sommità dello scapo e sono riuniti in un’infiorescenza ad ombrella, di forma sub-sferica irregolare. Hanno 6 petali bianchi lanceolati, lunghi circa 1 cm e con un peduncolo lungo fino a 2 cm. La fioritura avviene da aprile a giugno.

Quali sono le proprietà dell'aglio orsino?

L’aglio orsino possiede proprietà simili all’aglio coltivato, in concentrazioni più alte. Tra le sue proprietà troviamo:

  • Come l’aglio comune, è un potente antimicrobico, un antibatterico e un antimicotico.
  • È benefico per l’intestino, infatti allevia gli stati di diarrea e combatte i vermi intestinali.
  • È indicato per l’infiammazione delle vie respiratorie.
  • Fornisce una buona quantità di vitamina C, vitamina A e allicina (sostanza che gli conferisce il caratteristico profumo).
  • Possiede proprietà depurative, dimagranti e disinfettanti.

L’aglio orsino in cucina: pesti pronti per primi piatti e non solo

Dell’aglio orsino tutto è commestibile: foglie, bulbo e fiori. Il suo gusto è più delicato e meno invadente rispetto all’aglio comune.

L’aglio orsino viene consumato fresco, ad esempio mescolando le foglie nelle insalate oppure come contorno per dare sapore ai piatti di pesce o ai formaggi teneri.

Viene utilizzato per preparare pesti per condire pasta e primi piatti, per accompagnare i formaggi nei pranzi o durante gli aperitivi, per farcire torte salate.

Noi di Azienda Agricola Della Fara coltiviamo e lavoriamo l’aglio selvatico trasformandolo in pesti in vasetti pronti da utilizzare. Lavorando esclusivamente la parte verde della pianta, abbiamo creato:

  • Salsa Aglio Orsino: un pesto molto digeribile, che non provoca eccessivi problemi di digestione e alitosi.
  • Arrabbiato di Aglio Orsino: al sapore dell’aglio selvatico si uniscono, in perfetto equilibrio, quelli del pomodoro e del peperoncino.
Paola Della Fara

Paola Della Fara

Titolare di Azienda Agricola Della Fara

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